Pace fiscale, parte la corsa ai 9 condoni. Ecco tutte le scadenze
Il Sole 24 ore
Pace fiscale, parte la corsa ai 9 condoni. Ecco tutte le scadenze
Marco Mobili e Giovanni Parente
24 ottobre 2018
Parte da oggi la corsa ai nove condoni fiscali. La pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» del decreto legge 23 ottobre n. 119 fa da spartiacque, ad esempio, tra chi potrà definire un processo verbale di constatazione (Pvc), un avviso di accertamento, di rettifica o di liquidazione o un accertamento con adesione da sottoscrivere, senza versare sanzioni e interessi e chi invece riceverà questi documenti da domani e dovrà chiudere i conti versando l’intera pretesa del Fisco maggiorata, come da prassi, di sanzioni e interessi.
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Non solo. L’entrata in vigore del 24 ottobre riguarda anche lo stralcio delle micro-cartelle. Secondo l’articolo 4 del decreto legge, l’agenzia delle Entrate procederà a “strappare” i debiti di importo residuo fino a mille euro calcolato fino a oggi. L’importo stralciato terrà conto del capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, che risultano dai singoli ruoli. Un dettaglio non di poco conto che di fatto, nella pratica, aumenta il valore della cartella destinata allo stralcio soprattutto se questa è riferita a più carichi. Facciamo un esempio. Il professionista che ha ricevuto dalle Entrate tra il 2000 e il 2010 ruoli per Irpef non pagata pari 900 euro e Irap per altri 500 euro, e dal Comune si vede iscritta a ruolo Ici 2005 per 300 euro e altri 300 euro per l’Ici 2006, si vedrà cancellare l’intero debito pari a 2.900 euro. I singoli carichi comprensivi di sanzioni e interessi sono tutti inferiori ai 1.000 euro come prevede lo “strappa cartella”. Il debitore in questo caso non dovrà attivarsi e attendere che l’Agenzia delle Entrate Riscossione indichi nell’estratto conto del contribuente l’avvenuta cancellazione del debito residuo o l’importo delle somme ancora dovute.
Anche la definizione delle liti pendenti è legata a doppio filo alla data del 24 ottobre. Per aderire alla sanatoria, infatti, è necessario che entro questa data il ricorso in primo grado sia stato notificato alla controparte. E che sia stata depositata l’ultima o unica pronuncia giurisdizionale non cautelare, sul merito o sull’ammissibilità dell’atto introduttivo del giudizio, in cui l’Agenzia sia risultata soccombente per consentire al contribuente di definire la lite sulle sole sanzioni non collegate al tributo con il 15% del valore della controversia.
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Altra data con bollino rosso è quella del 13 novembre, soprattutto per chi ha un accertamento con adesione in mano. Per allora il contribuente dovrà sottoscrivere la proposta del Fisco se vorrà aderire alla definizione agevolata risparmiando sanzioni e interessi. Dieci giorni dopo invece scatta il termine entro cui si potranno definire “a prezzo stralciato” gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione. E ancora, il 7 dicembre dovranno andare alla cassa tutti i debitori che hanno aderito alla rottamazione bis per saldare il conto 2018, ossia le tre rate di luglio, settembre e quella di ottobre spostata proprio al 7 dicembre. Un treno da non perdere per poter salire sulla rottamazione ter che offre una dilazione in 5 anni del debito residuo.
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Intanto la relazione tecnica presentata dal Governo al Senato con il decreto fiscale conferma che non sono quantificabili le entrate della tanto discussa dichiarazione integrativa speciale, mentre l’effetto combinato di rottamazione ter delle cartelle, dilazione a cinque anni dei pagamenti anche per la rottamazione bis e stralcio delle micro-cartelle è attesa una perdita di oltre 41 milioni nel 2018 e una di 3 milioni nel 2019 per poi andare in positivo con oltre 1,6 miliardi dal 2020 e oltre 2 miliardi dal 2021. Entrate tutte destinate al fondo taglia tasse.